Massimo Branca

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Alla ricerca di 'esseri umani'

Il silenzio era riempito solo da alcune voci provenienti dalle finestre aperte o dalle altane dove, in quelle belle giornate di sole, le persone che potevano si mettevano a prendere aria.
(Nota: durante la quarantena ci sono state magnifiche giornate di sole, una temperatura perfetta. Oggi, a giugno, nella fase 3, le previsioni dicono pioggia quasi costante almeno per una settimana.)

Me ne vado a zonzo, a esplorare gli spazi vuoti, in cerca di spunti interessanti. Per me, che sono abituato a occuparmi di realtà umane, una situazione del genere è a dir poco spiazzante. Ho bisogno dell’elemento umano, ma durante le mie passeggiate faccio fatica a incontrare anima viva. Solo pochi piccioni e gabbiani (senza le persone anche loro sono rimasti senza viveri), gli addetti alla pulizia e svariati poliziotti, carabinieri e soldati dell’esercito, che pattugliano alla ricerca di trasgressori. Un periodo gioioso per loro, liberi di girare indisturbati, spesso senza mascherine e senza mantenere le cosiddette distanze di sicurezza. Per noia o per senso del dovere, ogni tanto dispensano multe a chi se le merita. A volte anche a chi non le merita molto...

Gheghe per esempio è stato multato in tutto quattro volte. La prima volta, quella che ricorda più col sorriso, il verbale che i quattro vigili hanno compilato diceva: “un essere umano, seduto su una panchina, prende il sole”. Ecco Gheghe, uno dei primi ‘esseri umani’ con cui ho fatto amicizia.